Questi qui del Duomo calcio hanno fatto un presepe..

Uno entra al campo Duomo, parcheggia e prende verso i campi: sulla destra un’ampia porta-finestra mette in mostra un bellissimo presepio.
Cosa c’entra un presepio lì si chiederanno in molti. I ragazzi da tempo con noi, passeranno senza stupirsi: il legame del gruppo sportivo con la Parrocchia è da sempre forte.
Gli stranieri, bianchi, neri e metàemetà che militano nelle nostre squadre passeranno, un po’ si stupiranno ma certo non si faranno problemi: a loro interessa il Duomo per come si impara calcio e come si viene accolti.
Qualche allenatore che ne ha perse qualcuna di troppo passerà e magari in cuor suo chiederà al bambino di vincerne qualcuna di più.
Anche qualche “panchinaro” o qualche attaccante a secco, o qualche portiere con sulla groppa troppi gol, o qualcuno che rischia di retrocedere forse tenterà una preghiera. Non si sa mai.
Qualche dirigente che ne sa più degli altri, noterà che un cielo blu stellato alla Giotto avrebbe reso di più.
Due tifosi del Canalbianco avranno la conferma che il Duomo è allo sbando: prima non fanno pagare alle partite della terza categoria e poi addirittura fanno un presepio.
Qualche giovane allenatore passando penserà a qualche sigaretta e qualche parolaccia di troppo che gli sono scappate nell’annata sportiva.
Qualche genitore maicontento dirà che si poteva risparmiare tempo e allenare di più e meglio il proprio pargolo, che poi perde e magari resta triste fino a Natale.
Qualche genitore abbastanzacontento dirà che in fondo è una bella iniziativa, una delle tante del Duomo calcio.
Ma la domanda “perché un presepio proprio lì?” resterà nell’aria.
E allora servirà ricordare a tutti i giocatori quanto lì, in quel campo, si fatica, si soffre, ci si arrabbia, si fa pace, ci si diverte e poi ancora fatica, nel fango, nella nebbia, per poi magari buttare all’aria una partita all’ultimo minuto…
Servirà ricordare ad allenatori e dirigenti quante riunioni, discussioni, decisioni prese magari sbagliate, quante volte il solito genitore maicontento per una sostituzione ha messo in discussione un intero progetto sportivo, e magari il pargolo sostituito non ne aveva fatto una tragedia.
Un presepio al campo ci parla di tanti valori che col calcio hanno a che fare eccome:
l’umiltà, di voler nascere al freddo, in una stalla;
l’accoglienza, dei pastori e non certo degli albergatori e negozianti della città;
la pace, di un bambino che guarda tutto il mondo con sguardo nuovo, capace di perdonare.
La nascita del bambino è infatti il miracolo di dire tante cose a tutti, a chi crede, a chi non crede e anche a chi gioca a pallone. Basta pensarci un attimo, a questo serve un presepio lì.