
L’arrivo dov’è?
Quarantatré anni di GS Duomo, e ne abbiamo fatte, disfatte e poi rifatte di cose.
Partiti in un gruppo di amici, oggi, anche se molti sono cambiati, è rimasta tra noi la confidenza tipica degli amici: che possono anche litigare, ma condividono una grande passione.
Una passione che non è solo il calcio, ma soprattutto costruire, cambiare, migliorare; una passione simile a quella di chi intraprende insieme un lungo viaggio.
E a forza di fare, disfare per poi rifare diversamente, siamo a quarantatré anni di distanza con 11, meglio 12, squadre, due strutture sportive, cavoli, bellissime, alcuni progetti come l’animazione estiva o il più recente DUOMOLAB (giovani e idee), e stiamo ancora camminando, a volte piano, a volte veloci, comunque sulla strada che insieme abbiamo scelto di percorrere.
E non è che non abbiamo incontrato delusioni, qualcuna anche recente e che ancora brucia, ma ogni volta abbiamo cercato di imparare, ben sapendo comunque che saremmo subito ripartiti, per cadere ancora qualche volta, e ogni volta ancora ripartire.
E l’arrivo dov’è?
Tante volte ci è sembrato di essere vicini all’arrivo, ma è stato sempre come quando si sale una montagna, vedi la cima, ma quando arrivi scopri sempre una cima più alta e più lontana. Certo ogni volta è stato un po’ un colpo, ma dopo un attimo ci siamo guardati e abbiamo ricominciato a salire.
In tutti questi anni spesi a fare e rifare il GS Duomo, abbiamo scoperto che l’arrivo per noi non è una vittoria, non è nemmeno una categoria sportiva conquistata, non è neanche il numero di ragazzi che calcano i campi con la maglia del Duomo.
L’arrivo è fermarsi solo qualche attimo per riprendere fiato, senza trattenersi mai e senza guardare indietro.
E prendendo un po’ a prestito dal Piccolo Principe, diremmo che l’arrivo è continuare a camminare passo dopo passo, perché è il viaggio la vera meta.
L’arrivo, per noi del Duomo, è proprio camminare insieme, con la stessa passione di sempre.
Perché con le parole di un cantautore:
camminando si conoscono persone,
camminando si sanano le ferite del giorno prima,
camminando si apprende la vita.

